Diversi tipi di perdita dell’udito
Nel momento in cui una parte del percorso uditivo di un paziente è danneggiata, le informazioni audio non vengono correttamente trasferite al cervello causando un certo grado di perdita dell’udito.
Esistono diversi tipi di perdita uditiva: trasmissiva, percettiva o mista.
Con perdita uditiva trasmissiva si intende la perdita uditiva nell’orecchio esterno e/o medio.
La perdita uditiva percettiva o neurosensoriale è causata da problemi dell’orecchio interno o delle vie nervose.
La perdita uditiva mista è una combinazione di perdita uditiva trasmissiva e di perdita uditiva neurosensoriale.
A seconda della diagnosi uditiva, esistono diverse soluzioni: apparecchi acustici ed impianti cocleari. La grossa differenza è, naturalmente, l’operazione chirurgica: l’impianto cocleare necessita di un intervento e al tempo stesso puo’ essere tolto solo chirurgicamente, mentre gli apparecchi acustici possono essere tolti al bisogno.
Apparecchi acustici
Una delle soluzioni più utilizzate per combattere la perdita dell’udito sono gli apparecchi acustici: questi dispositivi aiutano ad amplificare ed elaborare il suono in modo da poter ascoltare ciò che accade intorno a te nel modo più naturale possibile.
Gli apparecchi acustici comprendono quattro componenti principali:
- Microfono: raccoglie il suono, lo trasforma in un segnale elettrico e lo invia all’amplificatore.
- Amplificatore: aumenta il volume del suono e lo invia al ricevitore.
- Ricevitore: cambia il segnale elettrico ricevuto dall’amplificatore in suono, quindi invia il suono nel condotto uditivo della persona.
- Batteria: fornisce alimentazione all’apparecchio acustico.
Esistono oggi sul mercato diversi modelli di apparecchi acustici, suddivisibili in due grandi gruppi:
- Retroauricolari, ovvero dietro l’orecchio
- Endoauricolari, ovvero nell’orecchio
Avviare al mondo degli apparecchi acustici una persona che non li ha mai utilizzati è un processo piuttosto delicato che richiede tempo e visite periodiche a cura dell’audioprotesista. Prima si interviene con un aiuto protesico e migliori saranno i risultati specialmente nelle persone anziane, nelle quali una ridotta capacità uditiva può essere responsabile di una complementare degenerazione cognitiva. La perdita dell’udito, infatti, è in grado di influenzare negativamente le capacità comunicative e le abilità sociali di una persona, soprattutto se trascurata per anni. Proprio per questo è importante rivolgersi a degli specialisti e prevenire un peggioramento con una diagnosi precoce.
Impianti cocleari
Gli impianti cocleari possono essere una soluzione uditiva che cambia la vita di coloro che sono colpiti da una perdita uditiva grave e/o profonda; rispetto agli apparecchi acustici, gli impianti cocleari bypassano la parte danneggiata dell’orecchio e inviano segnali direttamente al cervello tramite il nervo acustico.
Gli impianti cocleari sono costituiti da due componenti principali:
- Componente esterno (processore del suono): il microfono di sistema che cattura le onde sonore e le converte in segnali digitali dettagliati che vengono inviati all’impianto.
- Componente interno: l’impianto che riceve segnali digitali dal componente esterno e li converte in segnali elettrici che vengono inviati a loro volta al nervo acustico. Il nervo uditivo invia gli impulsi al cervello, dove quest’ultimo li interpreta come suoni.
È importante notare che ascoltare con un impianto cocleare è molto diverso dall’ascoltare con un orecchio con udito normale e questo può dipendere sicuramente dall’età in cui è iniziata la perdita dell’udito e dall’età in cui sono stati ricevuti gli impianti.
Ogni orecchio è unico e di conseguenza risponde in maniera diversa a ciò che sente per la prima volta.
Impianti cocleari per bambini
Gli impianti cocleari sono anche una soluzione uditiva efficace per i bambini che soffrono di una perdita uditiva grave. Per molti bambini con ipoacusia significativa, gli apparecchi acustici non sono sufficienti.
Gli impianti cocleari hanno consentito a migliaia di bambini in tutto il mondo di cominciare a parlare, di avere successo a scuola e socializzare con i propri coetanei.
Per tutti quei bambini che hanno iniziato a soffrire di ipoacusia ancor prima di cominciare a parlare, l’impianto cocleare è necessario installarlo il prima possibile, in quanto permette lo sviluppo della capacità di linguaggio, che altrimenti potrebbe essere compromessa.
Purtroppo in Italia l’incidenza di ipoacusia alla nascita, a prescindere dal grado di perdita dell’udito, è stimata tra 1-2 per 1000 bambini nati sani. Si innalza, invece, a 1-3 ogni 100 nati in caso di bambini prematuri, ricoverati in terapia intensiva alla nascita. Proprio per questo è importante una diagnosi precoce, che oggi grazie ai progressi della scienza, è possibile effettuare ancor prima della nascita.
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