DAD e ipoacusia: quali sono i problemi principali
Con la chiusura delle scuole dovuta alla pandemia da Coronavirus, abbiamo sempre più spesso sentito parlare di Didattica a distanza (DAD) e molti genitori hanno dovuto organizzarsi tra lavoro, compiti e videolezioni dei propri figli.
Tuttavia, l’utilizzo di strumenti di E-learning per gli studenti con problemi uditivi resta un problema aperto. I bambini ipoacusici e i bambini non udenti, non sempre hanno ricevuto un adeguato supporto nella gestione delle attività scolastiche. La scuola si è dimostrata spesso impreparata ad organizzare le attività didattiche a distanza, per mancanza di competenze, di supporti tecnologici adeguati e di esperienza pregressa. A soffrirne particolarmente sono stati i bambini con disabilità, già normalmente svantaggiati su molti aspetti legati all’apprendimento., ma che con la didattica a distanza hanno evidenziato enormi lacune nel sistema scolastico italiano.
In particolare, i bambini ipoacusici o non udenti hanno riscontrato particolari difficoltà a seguire le lezioni online, dovuta a:
- Necessità di seguire il labiale dell’insegnante;
- Problemi nell’ascolto attraverso l’utilizzo di cuffie o auricolari;
- Senso di esclusione e isolamento dal contesto sociale.
Gli accorgimenti da seguire per la DAD nei bambini ipoacusici
Per agevolare l’apprendimento con la didattica a distanza dei bambini ipoacusici e non udenti potrebbero essere sufficienti piccoli interventi correttivi:
- L’utilizzo della Lingua dei Segni italiana (LIS) a corredo dell’insegnamento scolastico;
- Adattamenti nell’uso del computer, attraverso l’utilizzo di software specifici di supporto all’apprendimento con immagini e animazioni;
- Una maggiore consapevolezza e formazione degli insegnanti.
I bambini con problemi di udito potrebbero avere ripercussioni negative non solo nell’apprendimento scolastico, ma più in generale nella loro sfera sociale e affettiva; è chiaro che è fondamentale per evitare questo riconoscere tempestivamente l’ipoacusia o la mancanza totale di udito, così da poter intervenire al più presto. Il rischio principale riguarda l’isolamento sociale e l’esclusione dal mondo esterno, ancor più accentuato in questo periodo in cui i bambini in alcune regioni non possono frequentare la scuola.
La prima cosa da fare è dunque un esame dell’udito, qualora ci si accorge di un deficit uditivo nel bambino.
Noi di L’acustica abbiamo a cuore il benessere dei tuoi bambini.
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